I Trabucchi sono una presenza tipica della costa di Peschici, che ne conta ben sette, gli unici trabbuchisti ancora in vita e capaci di costruire un trabucco risiedono a Peschici e fanno capo alla Famiglia Ottaviano e Fasanella. I Trabucchi hanno un’architettura molto complessa, fatta di pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole.
Sono io
Salve a tutti! Sono Erica,nata a Chivasso in provincia di Torino nel 1995. Iscritta presso una scuola superiore specializzata nelle discipline artistiche, dove ho potuto avere diverse professoresse valide nel campo artistico. Mi piace sperimentare nuovi materiali e nuove tecniche, e per questo motivo lavoro su diversi supporti con strumenti inusuali o anche creati da me (creazione di pennelli, lavori con legno, cd, fotografia, giornali, bambù, puntine, linoleum, gomma, cera, vetro e molti altri…). Conoscenza della pittura, della fotografia, della scrittura e calligrafia, dell’artigianato, della filosofia, le basi della progettazione, del design e della scultura. Partecipazione a diversi concorsi ed esperienza con il torchio manuale per stampa.
Oltre alle conoscenze, penso che sia importante sapere come un artista pensa. La mia arte, che cerca di non aver limiti di contenuti e di materiali, trasforma e trasferisce i miei pensieri al mondo del materiale, concretizzando alcuni concetti o alcune filosofie di vita. Per questo motivo, cerco di non dilungarmi troppo nel “spiegare” ciò che io faccio, lasciando libero l’approccio sensoriale e psicologico dell’osservatore. Il mio lavoro fa riferimento ad un mondo interiore un po’ turbolento e fatto di più punti di vista osservati contemporaneamente e cerca di rimanere incontaminato a questo pianeta così intensamente bombardato da stereotipi e pubblicità . La mia essenza cerca di venir fuori dai miei lavori, portando l’osservatore a sbirciare cosa succede nella mia testa ma non sempre a comprendermi. Non sono un’artista stabile, perché spazio liberamente nel mio io più profondo cambiando molto velocemente materiali e soggetti, cambiando stile delle opere.
Detto questo, penso di essermi dilungata sin troppo nel cercare di descrivermi, togliendo spazio alle mie opere.
Buona permanenza nei miei pensieri!
Oltre alle conoscenze, penso che sia importante sapere come un artista pensa. La mia arte, che cerca di non aver limiti di contenuti e di materiali, trasforma e trasferisce i miei pensieri al mondo del materiale, concretizzando alcuni concetti o alcune filosofie di vita. Per questo motivo, cerco di non dilungarmi troppo nel “spiegare” ciò che io faccio, lasciando libero l’approccio sensoriale e psicologico dell’osservatore. Il mio lavoro fa riferimento ad un mondo interiore un po’ turbolento e fatto di più punti di vista osservati contemporaneamente e cerca di rimanere incontaminato a questo pianeta così intensamente bombardato da stereotipi e pubblicità . La mia essenza cerca di venir fuori dai miei lavori, portando l’osservatore a sbirciare cosa succede nella mia testa ma non sempre a comprendermi. Non sono un’artista stabile, perché spazio liberamente nel mio io più profondo cambiando molto velocemente materiali e soggetti, cambiando stile delle opere.
Detto questo, penso di essermi dilungata sin troppo nel cercare di descrivermi, togliendo spazio alle mie opere.
Buona permanenza nei miei pensieri!
martedì 2 luglio 2013
Trabucchi
Foto dei Trabucchi
I Trabucchi sono una presenza tipica della costa di Peschici, che ne conta ben sette, gli unici trabbuchisti ancora in vita e capaci di costruire un trabucco risiedono a Peschici e fanno capo alla Famiglia Ottaviano e Fasanella. I Trabucchi hanno un’architettura molto complessa, fatta di pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole.
I Trabucchi sono una presenza tipica della costa di Peschici, che ne conta ben sette, gli unici trabbuchisti ancora in vita e capaci di costruire un trabucco risiedono a Peschici e fanno capo alla Famiglia Ottaviano e Fasanella. I Trabucchi hanno un’architettura molto complessa, fatta di pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole.
Palle di fieno
La solitudine è un'accettazione di un contesto che si viene a creare. Siamo padroni della nostra vita, e se non vogliamo una cosa dobbiamo trovare quell'alternativa che c'è sempre. E' nei momenti peggiori che escono fuori le cose migliori.
E.
E.
Sfumature
Dovremmo osservare di più quello che c'è intorno a noi, anche le cose più semplici... ed è proprio da quello che possiamo trarre ispirazione e insegnamenti.La natura è la prima insegnante di ogni cosa.
E.
Altro mio blog!
Ho provato a creare una pagina facebook tutta mia :)
https://www.facebook.com/pages/Arterica/365721493549767
https://www.facebook.com/pages/Arterica/365721493549767
Daltonismo come percezione soggettiva
E.
lunedì 24 giugno 2013
Perfezione impossibile
Cera, acquarello, acrilico e fuoco su carta
Ricerca e bisogno di una sorta di perfezione, momenti di angoscia profonda e riflessioni... Perfezione che non riuscirò a trovare, in qualche modo non la ricerco fino in fondo permettendo all'imperfezione di prendere il sopravvento. Ma in quel momento ci ho provato e i colori raccontano il disagio...
Ricerca e bisogno di una sorta di perfezione, momenti di angoscia profonda e riflessioni... Perfezione che non riuscirò a trovare, in qualche modo non la ricerco fino in fondo permettendo all'imperfezione di prendere il sopravvento. Ma in quel momento ci ho provato e i colori raccontano il disagio...
Mi è avanzato del colore..cosa ne faccio?
Ed ecco cosa ne esce!!! Stavo facendo un'altro lavoro e quando mi è avanzato del colore la prima cosa che ho visto è stato il cellulare ed... è diventato molto più bello! Per quanto rimanga un cellulare...
sabato 22 giugno 2013
Tra le parentesi
Salve a tutti! Allora, volevo precisare che il blog è assolutamente incompleto... C'è una maggioranza di foto ma a breve spero di riuscire a mettere altre opere cartacee e qualche opera di artigianato...
Comunque credo che tutto questo sia un bel canale di comunicazione, ed oggi come oggi la comunicazione è importantissima! Cercherò di usare meno parole possibili, infatti non mi dilungo mai a scrivere sotto le immagini... e spero che tutto questo possa stimolare la mente di qualcuno, lo spinga a riflettere e a dedicarsi un pò di più a se stessi. L'arte, nel suo significato più complessivo e riassuntivo di tutta una serie di cose, è una cosa facile e complessa allo stesso tempo: provate, sperimentate, sporcatevi.. Respirate! Tutto questo fa bene all'anima, crea un piacevole diversivo.
Buona permanenza in questo sito, siete i benvenuti! :)
E.
giovedì 20 giugno 2013
Leggerezza!
Caluso
"[...]Cosimo muore vecchio, senza mai discendere in terra: ammalato, in punto di morte, si aggrappa alla fune di una mongolfiera e scompare mentre attraversa, così appeso, il mare."
Il Barone Rampante, Italo Calvino
"[...]Cosimo muore vecchio, senza mai discendere in terra: ammalato, in punto di morte, si aggrappa alla fune di una mongolfiera e scompare mentre attraversa, così appeso, il mare."
Il Barone Rampante, Italo Calvino
Tavolozza
Foto di Erica D'antuono
Ritocco di: Tambini Daniele
Ritocco di: Tambini Daniele
Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il tasto, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde.
Wassily Kandinsky, Lo spirituale nell'arte, 1910
Wassily Kandinsky, Lo spirituale nell'arte, 1910
Finestra o quadro?
Foto 2013
Mi piace descrivere questa foto come una sorta di "connessione di ricaduta". La presenza di uno spazio disastrato, dentro e fuori, che rappresenta bene l'animo umano di questi tempi ma entra in contrasto con l'immagine che la lobotomia mediatica ci vuole imporre. Si tratta di una foto con i mille significati e con infinite connessioni all'uomo, alla vita e alla natura. Inoltre c'è questa illusione del quadro/finestra, che ricrea un pò l'illusione in cui l'uomo vuole vivere, un mondo fatto di relativismo, punti di vista e di bombardamento pubblicitario.
Mi piace descrivere questa foto come una sorta di "connessione di ricaduta". La presenza di uno spazio disastrato, dentro e fuori, che rappresenta bene l'animo umano di questi tempi ma entra in contrasto con l'immagine che la lobotomia mediatica ci vuole imporre. Si tratta di una foto con i mille significati e con infinite connessioni all'uomo, alla vita e alla natura. Inoltre c'è questa illusione del quadro/finestra, che ricrea un pò l'illusione in cui l'uomo vuole vivere, un mondo fatto di relativismo, punti di vista e di bombardamento pubblicitario.
Gatta
Dentro gli occhi del gatto sembra di percepire l'inspiegabile, il parallelo, l'intoccabile, l'infinito.
E.
E.
Inverno
Nella profondità dell'inverno, ho imparato alla fine che dentro di me c'è un'estate invincibile.
Albert Camus
Progetto Depliant
Cassa toracica (a sinistra) e penna(a destra) disegnate interamente con penna bic nera.
Lupo (a sinistra) e matita (a destra) disegnati con grafite più e meno morbida. Per la matita aiuto di acrilico blu.
Gufo ad acrilico
Copertina del depliant con le marche
dei materiali usati
Hartung
Lavoro effettuato con la professoressa Giovanna Catania
Acrilico su foglio, effetto posterizzato."In quanto a me, voglio rimanere libero di spirito, d'azione. Non lasciarmi rinchiudere, né dagli altri, né da me stesso". - H. Hartung -
Un artista poliedrico, aperto, colto, un maestro-innovatore della pittura del Novecento che filtra ogni esperienza alla luce di una sua personale concezione dell'arte, per rimanere fedele a sé stesso.Hans Hartung (Lipsia ,1904 - Antibes, 1989) è un pittore dal linguaggio complesso, tedesco di nascita e francese d'elezione, ha conosciuto direttamente tutti i movimenti avanguardisti del '900, senza tuttavia omologarsi in nessuno di essi, distillando ogni esperienza tramite la sua personale concezione dell'arte come linguaggio inimitabile ed autonomo.
Hartung affronta i suoi primi esercizi pittorici da autodidatta per poi approfondire il suo bisogno di conoscenza presso l’Accademia di Belle Arti di Dresda (1925-26) e di Monaco (1928).
Allievo di Kandinskij, si allontanò dall'insegnamento del Bauhaus, esperienza decisamente rigida per uno spirito indipendente come il suo.
Viaggiando in Europa, si appassionò ai grandi maestri, come Rembrandt, El Greco, Goya, e agli espressionisti tedeschi, in particolare Kokoschka e Nolde.
Durante il conflitto mondiale la scelta di contrastare e combattere il nazismo lo spinse ad arruolarsi come volontario nella Legione straniera. Ferito gravemente nei combattimenti di Belfort, nel tentativo di trascinare un camerata ferito entro le proprie linee, gli venne amputata la gamba destra.
Esempio di coraggio e valore militare, venne decorato della Croce di guerra del 1939-1945, della Medaglia militare e della Legione d'Onore.
Nel 1945, stabilitosi a Parigi e divenuto cittadino francese nell'anno successivo, riprese il discorso interrotto di pittore. Era partito nel 1923 con macchie e, dopo circa sei anni, proseguì con segni scuri votati al verticalismo di ascendenza gotica, punte aguzze su fondi luminosi che si incontrano in dialoghi struggenti e nervosi, profondamente spirituali. Nel dopoguerra gli artisti gestuali e segnici sorsero a schiere, ma Hartung fu tra i pochissimi a raggiungere la pienezza dell'espressione artistica. E' possibile cogliere mutamenti nella sua pittura, ma sono variazioni sul tema: egli non giunse per gradi al non figurativo, ma vi partì fin dalle prime prove e vi rimase. I primi dipinti astratti di Hartung risalgono agli anni trenta, ma è solo nel dopoguerra che l'energia del suo segno diventa la struttura portante del quadro. La pittura segnica di Hartung si inserisce nella ricerca dell'Arte Informale, anche se da quest'ultima si differenzia per la mancanza di un netto rifiuto della forma. Nelle opere degli artisti che utilizzano la pittura segnica, la forma, tende a trasformarsi in "segno", in elemento grafico riconoscibile a livello formale, ma non nel suo contenuto. Il segno è tutto, può tutto, esprime la pulsazione vitale dell'universo "in una linea morbida o flessibile, curva e fiera, rigida o possente, in una macchia di colore stridente, gioioso o sinistro”. Dagli anni Sessanta l'artista moltiplica la sua produzione sperimentando nuovi materiali, e nuovi metodi; utilizza, acrilici, vinilici, dipinge con pistole a spruzzo, spugne, stiletti, e le dimensioni dei suoi quadri diventano monumentali. Nel 1973 costruisce, da un suo progetto, la straordinaria casa e gli studi di Antibes, al centro di due ettari di oliveto, dove vi trascorse il resto della vita.Negli anni Ottanta si susseguono numerose tele in cui Hartung riprende la sua definizione cosmologica declinandola in nuovi elementi, alla luce di una nuova produzione, ora decisamente pittorica.
Negli ultimi giorni di vita, provato da un lungo periodo di immobilità, Hans Hartung sentì nuovamente l'euforico desiderio di creare, la volontà di tradurre in segno l'energia che lo pervase.
Sceso nello studio con la sua sedia a rotelle, ordinò tele di quattro metri per due, che andranno ad accogliere le ultime libere volontà di un uomo votato interamente all'arte.
Immaginazione
Lavoro effettuato con la professoressa Giovanna Catania |
La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione.
Franco Basaglia, Che cos'é la Psichiatria,1967 |
Mondo distorto
E' bello il mondo che ci costruiamo, sospeso in un minuscolo attimo di degenero della mente, ma quando questo attimo infinito ti scaraventa nel reale? Quando ogni schifosa menzogna prende possesso della tua attività percettiva, ingannando sensi e intelletto? Qui la vita inizia ad essere sbagliata, distorta e orribilmente deformata. Ma a noi va bene, forse perchè abbiamo paura di vedere la realtà così com'è, in modo nitido?
Solo domande, nessuna risposta... E' l'unico grande dovere dell'uomo: non impicciarsi di cose che non stimolano la sua mente, perchè fallirebbe, per l'ennesima volta.
E.
Viaggio
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
Bruce Chatwin, Anatomia dell’irrequietezza, 1997
Bruce Chatwin, Anatomia dell’irrequietezza, 1997
Pensieri..
Chissà cosa ha trovato qui: il paese che si aspettava, o un paese di apparenze e finta comprensione?
La tenerezza degli anziani
Foto scattata in Puglia
Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi.
Albert Camus, Il rovescio e il diritto, 1937
Non so cosa ne pensate voi degli anziani, ma io li trovo degli esseri estremamente teneri e affascinanti. Certo, ci sono degli anziani molto acidi con qualche rimpianto verso il passato, o con l'amarezza di veder le loro rughe e la nostra gioventù, ma la maggior parte di loro sono con un cuore enorme e con mille parole per chi ha voglia di ascoltarli. Sono semplici, eleganti, un pò malinconici e profumati.
Vorrei approfittarne per chiedervi di dedicare un pò più di tempo agli anziani, guardare i loro occhi un pò annacquati e dedicar loro un sorriso, forse in quel momento si sentiranno meno soli.
E.
Vorrei approfittarne per chiedervi di dedicare un pò più di tempo agli anziani, guardare i loro occhi un pò annacquati e dedicar loro un sorriso, forse in quel momento si sentiranno meno soli.
E.
Bellezza istantanea
Foto scattata a Torino
Le bolle di sapone sono bellezze che si fanno ammirare per pochi secondi, per poi esplodere e lasciare dietro a se uno stupore che quasi ti fa dubitare della loro esistenza.
E.
Le bolle di sapone sono bellezze che si fanno ammirare per pochi secondi, per poi esplodere e lasciare dietro a se uno stupore che quasi ti fa dubitare della loro esistenza.
E.
Donna
Lavoro effettuato con la professoressa Giovanna Catania
Acrilico su foglio
Come il volto è l'immagine dell'anima, gli occhi ne sono gli interpreti.
Marco Tullio Cicerone, De oratore, 55 a.c.
Linoleum
Lavoro effettuato con la professoressa Giovanna Catania
Incisione su linoleum con una sgorbia e stampa con torchio manuale
Senza immaginazione non c'è salvezza.
Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, 1968
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